L’ATTIVITÀ FÍSICA E IL GIOCO
Secondo l’OMS, la attività física normalmente coinvolge un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo. In questa definizione é incluse le attività sportive, ma anche semplici movimenti come fare giardinaggio, ballare e giocare.
D’altra parte, esistono diverse correnti teoriche, ciascuna di esse fornisce strategie e schemi di soluzioni sull’ASI fintanto che vengono seguiti di alcune linee guida per il suo intervento da una posizione psicoanalitica, psicodinamica, comportamentale, cognitiva e umanistica; ma l’aspetto interessante è che queste correnti condividono come principale strumento il gioco.
Il gioco comprende, l’insieme di attività psicofisiche svolte con intento competitivo più o meno accentuato, singolarmente o in gruppo, secondo un sistema di regole, concordato tra i giocatori, che ne determina la logica interna. Il gioco “di movimento”, molto importante nell’infanzia, non va considerato solo come una attività propedeutica allo sport, bensì come una distinta forma motoria educativa, con una peculiare ricchezza di situazioni ludiche che agiscono dal punto di vista affettivo ed emozionale, cognitivo e decisionale, relazionale e comunicativo.
Il gioco di movimento in terapia è inteso come l’espressione di sentimenti, oltre a servire come mezzo per vivere le proprie esperienze problemi personali che gli hanno causato disagio.
Attraverso questo dispositivo il bambino fingere, senza preoccuparsi e senza avere conseguenze negative, cosa vuole fare, cosa vuole veramente dire nei confronti del conflitto; avere soluzioni di fronte a quelle paure, quelle ansie, i conflitti che ha con i suoi genitori o con le persone al di fuori del proprio nucleo familiare o con altri bambini della loro età con cui presentano qualche difficoltà. In generale, la terapia attraverso l'attività física e il gioco dovrebbe essere un intervento appropriato e adattabile (perché è una fonte di scarica emotiva che consente a ragazzi e ragazze di parlare di quanto accaduto senza avere davanti la persona che causa il conflitto) per la serie di problemi che i minori attraversano oggi, e in particolare per cure specialistiche nei casi di abuso sessuale.
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